La casa natale di Luigi Pirandello, dichiarata monumento nazionale nel 1949 - acquistata dalla Regione tre anni dopo - in contrada Caos ad Agrigento, viene riqualificata con un nuovo allestimento espositivo. Il grande drammaturgo e Premio Nobel per la letteratura chiese espressamente di tornare, dopo la morte: "Sia l'urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti dove nacqui".
Un nuovo percorso immersivo e multimediale accompagna il visitatore nella Casa - Museo tra materiali audiovisivi d’archivio e testi originali. Diverse le postazioni, con soluzioni tecnologiche innovative. Un’applicazione per smartphone (disponibile sui sistemi operativi iOS e Android) permette di fruire, sia all’interno del museo sia fuori, di diversi contenuti di approfondimento fra testi, audio e realtà aumentata. Infine, l’esperienza di visita è completata con il “Virtual Tour” di immagini a 360°, realizzato con tecnologia Matterport e fruibile sul web da qualunque dispositivo.
Il percorso museale si svolge in sei sale, ognuna dedicata a un tema differente, come tappe di un viaggio. La Sala 1A (L'uomo e la famiglia) introduce alla visita attraverso la pittura, passione della famiglia di Pirandello, la 1B (I paesaggi dell'anima e il Giano bifronte) ai suoi luoghi del cuore e ai dualismi pirandelliani, la 2 (Teatro e cinema) è dedicata alla produzione teatrale e cinematografica dell'autore; la Sala 3 (Vita e morte) ospita il vaso greco che conservò le ceneri dello scrittore e offre una proiezione video attraverso cui è facile immedesimarsi negli eventi principali della sua vita; nella 4 (Sala delle parole) il visitatore entrerà "fisicamente" nel vocabolario pirandelliano; nella 5 (Romanzi, novelle e poesie) una riproduzione dello scrittoio del letterato invita il visitatore a sfogliare digitalmente i suoi appunti; infine, la Sala 6 (Le maschere) è dedicata a un tema caro all'opera pirandelliana. Il nuovo allestimento è stato curato da Tim ed Ett. Tutti i contenuti sono stati realizzati con la supervisione e il coordinamento scientifico della professoressa Sarah Zappulla Muscarà e dell’avvocato Enzo Zappulla, tra i maggiori esperti e studiosi pirandelliani, sotto la direzione della Soprintendenza dei Beni culturali di Agrigento.
Riponendo piena fiducia nei lavori di manutenzione e sostenitori della tecnologia come valido ausilio alla fruizione dei Beni Culturali, nel caso specifico si è reso necessario però uno stravolgimento della casa natale dello scrittore. L’ingresso in precedenza era un caratteristico interno siciliano di fine Ottocento, primi Novecento, ora scombussolato con l’invasione di grandi scritte appese ai muri, possono forse dirsi d'autore contemporaneo? Le stanze sono state svuotate per ottenere un effetto ‘’minimalista”, eliminando del tutto il sapore di casa del drammaturgo. L’ICT (Information and Communication Tecnologies) tra le diverse funzioni svolte, ha quella prioritaria di ristabilire il circuito comunicativo originario, un valore aggiunto quello di riuscire a trasmettere il codice per comprendere in pieno il significato di un ambiente, di un’opera. Perché respingere l’evocazione degli ambienti domestici rurali dell’Ottocento? Perché non enfatizzarli con la tecnologia? La sua corsa veloce potrebbe aumentare la dimensione minimalista della cultura rurale evocata dalla memoria del museo autenticamente unico, che non dovrebbe esserne frammentato, come l'adattamento di uno scomodo inquilino. Pirandello in occasione della morte di Giovanni Verga, disse: “ Io sono nato in Sicilia e lì l’uomo nasce isola nell’isola, e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall’aspra terra natia circondata dal mare immenso e geloso”. E se Pirandello vedesse la sua casa trasformata? Le case di D'Annunzio, di Axel Munthe, di Ernst Hemingway nel mondo sono visitate come luoghi della memoria nello stile del Novecento, immersivamente: solo per Pirandello, alla ricerca della casa vera, ora appare smarrito il suo più intenso vissuto.
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