Spettroscopia Infrarossa conferma attribuzione di un dipinto alla scuola del Perugino

Spettroscopia Infrarossa conferma attribuzione di un dipinto alla scuola del Perugino

Una Madonna con Bambino e San Giovannino ritrovata nelle collezioni di Villa Carlotta, Museo e Giardino Botanico sul Lago di Como, è stata recentemente oggetto di un importante lavoro di studio, ricerca e restauro. L'opera è attribuita a Scuola del Perugino del XVI sec. ed entrerà a far parte delle collezioni permanenti della Villa; presentata lo scorso 20 maggio rimarrà in mostra fino all’8 novembre.

Il dipinto su tavola si riteneva una copia di fine Ottocento della Scuola del Perugino ma grazie ad un accurato lavoro di pulitura, a cura di Paolo Aquilini, restauratore interno della dimora tremezzina – e dello studio milanese di Barbara Ferriani e alla successiva analisi dei pigmenti color blu del quadro, si è arrivati ad una nuova collocazione storica.
Le analisi chimiche sono state eseguite dal Laboratorio di Ricerca di Chimica Analitica dell’Università degli Studi dell’Insubria a cui sono state affidate dall’antica Dimora. In particolare il team ha impiegato la spettroscopia infrarossa in riflessione che ha permesso l’analisi delle componenti pittoriche senza necessità di prelievi di campioni dall’opera. Tali analisi hanno confermato la veridicità della datazione per quanto riguarda il mantello della Madonna. "Oltre alle prove scientifiche, accreditano la scoperta anche lo stile e la tavolozza dell’opera. Sono molte, infatti, le “assonanze visive” tra la Madonna con Bambino e San Giovannino e le tele cinquecentesche, a partire dal classico schema compositivo a tre dove la raffigurazione della Madonna, Gesù e San Giovannino ripropone un canovaccio progettuale tipico della pittura tra il XV e XVI secolo e creano un link immediato a quella del Perugino. Un rapporto che è confermato anche dalla fisionomia di Maria, dall’aspetto aggraziato di Gesù e San Giovannino, dall’equilibrio della posa e della composizione e suggellato ulteriormente dalle cromie nitide e dalla luce tersa.

 

madonna villa carlotta

 

 

“Il ritrovamento del dipinto che va ad arricchire le nostre collezioni d’arte permanete ci riempie di emozione – annuncia Serena Bertolucci, Direttrice di Villa Carlotta. Un capolavoro ritrovato, un contributo alla Bellezza che da sempre la nostra cultura sa esprimere e che diventerà patrimonio del mondo”. Una scoperta, quella di Villa Carlotta, che racchiude anche una sfida. Infatti se la datazione è certa, il nome dell’autore rimane ancora sconosciuto. E bisogna cercarlo tra gli allievi e i seguaci del Perugino.

 

L'esposizione è arricchita dall'impiego di tecnologie: i visitatori avranno a disposizione alcuni tablet per esplorare virtualmente il dipinto. "Un morphing permetterà di comprendere le somiglianze tra l’opera recuperata dalla dimora tremezzina e le altre Madonne del maestro (video in fondo alla notizia) mentre i più piccoli potranno interagire con il quadro eseguendo un restauro virtuale, passando il dito sull’immagine riprodotta e pulendo la zona toccata". Una riproduzione 3D dell’opera permetterà alle persone non vendenti di fruire l'opera. Inoltre, grazie alla collaborazione con la profumeria del Castello di Genova, da luglio Villa Carlotta proporrà ai propri ospiti un percorso sensoriale fatto di profumi ed essenze che sono le stesse in voga al momento dell’esecuzione del quadro.

 

(Fonte: Villa Carlotta www.villacarlotta.it)

 

Related Articles