Università e Italferr per indagini di remote e proximal sensing nelle catacombe di San Callisto a Roma

Università e Italferr per indagini di remote e proximal sensing nelle catacombe di San Callisto a Roma

Strutture specialistiche Italferr sono state coinvolte nel progetto “Metodologie integrate per la conoscenza e la valorizzazione del paesaggio religioso della Via Appia nel suburbio di Roma (IV-VII sec.) che ha ricevuto un finanziamento PRIN assegnato alle Università di Roma Tor Vergata e della Tuscia di Viterbo.

La restituzione dell' "Esquilino cristiano fuori le Mura" rappresenta l'occasione per indagare sistematicamente il comprensorio delle catacombe di San Callisto. La ricerca è finalizzata a ricostruire, attraverso l'integrazione di metodologie innovative e perfezionate in fieri, la complessa topografia e l'occupazione dell'area compresa tra il primo e il terzo miglio della via Appia, tra questa e la via Ardeatina. L'obiettivo è ricostruire il paesaggio e come questo si è articolato nel passaggio tra l'Antichità ed il Medioevo, con particolare attenzione al sistema viario ed alla nascita delle strutture religiose, in questo comparto del suburbium romano.

Il progetto coinvolge, oltre alle sopracitate Università, anche le strutture specialistiche Archeologia e Cartografia di Italferr (Gruppo Ferrovie dello Stato), supportate nell’occasione della società ATS Archeo Tech & Survey s.r.l.. Nell’ambito del progetto sono state effettuate indagini di remote e proximal sensing su un’area complessiva di circa 20 Ettari. Nello specifico sono state eseguite riprese Lidar, termiche e multispettrali ad altissima risoluzione e indagini geofisiche estensive con metodo magnetometrico e georadar. A questo riguardo sono state eseguite ulteriori sperimentazioni con strumentazione radar di ultima generazione messa a disposizione dalla società IDS GeoRadar S.r.l. – Part of Hexagon.

Tutte le informazioni acquisite sono confluite all’interno di un GIS di progetto che raccoglie anche lo storico dei dati editi e inediti che riguardano l’area del comprensorio callistano, quali materiali aerofotogrammetrici, dati di scavo e informazioni d’archivio. L’analisi combinata dei dati, oltre a restituire importanti informazioni che vanno ad arricchire notevolmente la conoscenza archeologica dell’area, ha consentito da un lato una pianificazione più consapevole dei saggi di scavo, aspetto questo di fondamentale importanza anche nella pratica dell’archeologia preventiva, e dall’altro di validare le risposte delle diverse sensoristiche grazie al confronto con le strutture sepolte già rilevate con precedenti indagini. A questo proposito, i sondaggi diagnostici sono progettati come strumento di ulteriore affinamento dei metodi indiretti.

Nell'immagine: Parco dell'Appia. Particolare dell' elaborazione delle riprese con sensore termico e magnetometro.

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