Ai margini di Pompei, nell'area di una porta della città conosciuta come Porta Nocera, la professoressa Allison Emmerson dell'Università di Tulane sta guidando un team di archeologi per la realizzazione di un modello digitale dell'area investigata.
All'interno di un edificio a lungo ritenuto una casa di circa 2.000 anni fa, il team ha scoperto una storia che svela tracce di economia, progettazione urbana e vita sociale tra un'élite ed un'altra classe sociale più bassa. Per raccontare la storia, Emmerson e il suo team hanno creato un gemello digitale sensibile alla posizione del sito di scavo, che incorpora mappe bidimensionali, mappe intelligenti e modelli tridimensionali. Il team è inoltre in grado di condividere dati in tempo reale tramite un flusso di lavoro completamente digitale, utilizzando al meglio iPad Pro e Apple Pencil.
Una documentazione rivoluzionaria poiché si avvale dei flussi di lavoro dalle app mobili, mentre la tecnologia geografica più recente (GIS) consente al team di Emmerson anche di digitalizzare in tempo reale tutto ciò che viene scoperto a Porta Nocera, nella Regione I, Insula 14, come parte del Progetto Pompeii I.14, che è gestito dall'Università di Tulane.
Il team ha utilizzato inizialmente immagini UAV, fotografia terrestre e la tecnica di fotogrammetria structure-from-motion sia per creare una mappa di base che un modello base 3D del sito. Hanno poi utilizzato tablet carichi di app GIS per sovrapporre i dati su quel modello base 3D.
A guidare il flusso di lavoro di raccolta dati GIS è il professor Alex Elvis Badillo, co-capo della squadra di iniziative di dati digitali del progetto. Badillo ha detto che gli archeologi utilizzano la documentazione GIS sull'iPad Pro per registrare ed esplorare dati stratificati ed evitare la distruzione delle informazioni durante la fase di archiviazione.
Utilizzando ArcGIS Survey123, il team può condividere i dati in loco e implementare flussi di lavoro senza carta. Tali dati possono anche essere collegati ai cruscotti digitali di ArcGIS per tenere traccia dei progressi e favorire la collaborazione e la condivisione durante lo scavo.
Interpretare il sito di scavo
Emmerson e il suo team hanno determinato che la struttura inizialmente scoperta era stata utilizzata per attività commerciali quali lo shopping e la ristorazione, per lo più associate alle esigenze delle classi sociali inferiori dell'epoca. Nel tempo, una residenza elitaria era stata situata proprio accanto alle botteghe e gli edifici condividevano risorse in regime di scambio.
Il Progetto Pompeii I.14 in corso è una collaborazione internazionale guidata dall'Università di Tulane e dal Parco Archeologico di Pompei, che include l'Università di Oxford e il Laboratorio e Studio di Archeologia Geospaziale e Virtuale (GVALS) dell'Università dello Stato dell'Indiana. Combinando gli standard più elevati nello scavo stratigrafico con l'impiego di tecnologie innovative, gli archeologi sono impegnati nella ricostruzione storica delle aree urbane ai margini degli agglomerati cittadini romani, non solo concernenti i confini territoriali e lo sviluppo economico e culturale, ma anche i livelli di integrazione fra classi sociali ed il grado di interazione fra emarginazione ed egemonia nell'antichità che possa essere colto dalla ricerca moderna. Una volta completato, i dati saranno incorporati in un gemello digitale più ampio dal Progetto di Bibliografia e Mappatura di Pompei (2017) guidato da Eric Poehler, professore associato di Studi Classici presso l'Università del Massachusetts Amherst. Saranno anche aggiunti al database centrale di archeologia di Pompei e resi disponibili a decisori politici, educatori, archeologi e al pubblico.
I ricercatori sperano che una nuova comprensione della vita economica e sociale di un'antica città come Pompei possa non solo informarci sul passato, ma anche aiutarci a creare un futuro migliore.