Metodi per la documentazione e la valorizzazione dei contesti di Archeologia Preventiva

Metodi per la documentazione e la valorizzazione dei contesti di Archeologia Preventiva

Nuove tecnologie e approcci integrati per ricostruire e valorizzare il paesaggio antico: l'esperienza della Metro C di Roma come caso studio per lo sviluppo di metodologie innovative nell'ambito dell'archeologia preventiva e della tutela del patrimonio sepolto.

La costruzione della nuova linea C della metropolitana di Roma ha rappresentato negli ultimi 15 anni un eccezionale laboratorio per lo sviluppo e la sperimentazione di metodologie innovative nell'ambito dell'archeologia preventiva e della tutela del patrimonio sepolto. L'estensione e la complessità del progetto, che ha interessato vaste aree del tessuto urbano esterno alle Mura aureliane, hanno richiesto l'elaborazione di approcci integrati per la documentazione, l'analisi e la valorizzazione dei contesti archeologici emersi durante i lavori.

Il presente contributo intende illustrare l'evoluzione delle tecniche e delle metodologie impiegate per la ricostruzione del paesaggio antico nell'ambito di questo grande cantiere urbano, evidenziando come l'interazione tra discipline diverse e l'utilizzo di tecnologie digitali all'avanguardia abbiano aperto nuove prospettive sia sul piano della ricerca scientifica che su quello della comunicazione e fruizione del patrimonio culturale.

 

Fig. 1 - Visualizzazione della replica digitale dei proxy (con relativa scala di attendibilità) e modello di rappresentazione degli ambienti dipinti della c.d. Domus del comandante.

Metodologie di interpretazione e ricostruzione del paesaggio antico

Un aspetto centrale è stato lo sviluppo di una metodologia originale per la creazione di modelli piano-altimetrici relativi alle diverse fasi di vita del paesaggio a partire da dati eterogenei. In particolare, sono state integrate tre principali categorie di fonti:

  1. Cartografia storica
  2. Documentazione di scavi e ritrovamenti noti dalla letteratura archeologica e da documenti d'archivio
  3. Letture archeologiche dei sondaggi a carotaggio continuo

L'elaborazione di questi dati all'interno di un sistema GIS ha permesso di ricostruire le grandi stratigrafie urbane, creando un "sistema esperto" in grado di fornire informazioni dettagliate sulla conformazione del territorio nelle diverse epoche storiche. Questo approccio si è rivelato fondamentale non solo per la comprensione dell'evoluzione del paesaggio, ma anche come strumento per la tutela e la progettazione.

Ricostruzione delle stratigrafie urbane

La metodologia sviluppata ha permesso di comprendere la dinamica di costruzione delle Mura aureliane, evidenziando come l'edificazione sia stata preceduta da una massiccia attività di interro di parte dell'alveo originario della Marrana e dallo spostamento del corso d'acqua verso sud.

Ogni carotaggio è stato analizzato considerando due punti di riferimento principali: il "bocca-foro" alla quota di calpestio attuale e, al limite inferiore, l'inizio del terreno "non antropico". Tra questi due estremi sono stati rinvenuti piani pavimentali, sommità di strutture murarie e fondazioni di edifici.

La produzione dei modelli digitali delle grandi stratigrafie urbane ha dato vita ad un "sistema esperto" in cui sono confluiti anche la rappresentazione 3D degli scavi archeologici noti e il livello informativo del progetto della metropolitana. Questo ha permesso di estrarre sezioni e viste tridimensionali per valutare l'impatto delle opere ingegneristiche sul patrimonio archeologico sepolto.

Ricostruzione paleo-ambientale e cartografia storica

Parallelamente allo studio stratigrafico, sono state sviluppate tecniche innovative per la visualizzazione e la ricostruzione virtuale dei contesti archeologici. L'utilizzo di software di computer grafica ha permesso di creare rappresentazioni tridimensionali del paesaggio antico, integrando i dati archeologici con ricostruzioni paleo-ambientali.

Un approccio imprescindibile per la comprensione degli ultimi secoli di vita di questo settore della città è stato l'utilizzo della cartografia storica, che ha permesso di ricostruire elementi oggi scomparsi come mulini, edifici di servizio e viabilità minore.

L'Extended Matrix come strumento di ricostruzione stratigrafica

Un ulteriore passo avanti nella ricostruzione del paesaggio antico è stato compiuto con l'introduzione della metodologia dell'Extended Matrix. Questo approccio, applicato in particolare agli scavi delle stazioni San Giovanni e Amba Aradam, ha permesso di integrare la documentazione stratigrafica tradizionale con ipotesi ricostruttive virtuali.

L'Extended Matrix offre la possibilità di rappresentare non solo le unità stratigrafiche reali, ma anche quelle virtuali (strutturali e non strutturali), fornendo uno strumento potente per la visualizzazione e l'analisi delle fasi costruttive e delle trasformazioni nel tempo. Questo metodo è stato applicato con successo nella ricostruzione delle caserme e della Domus del comandante nel sito di Amba Aradam, permettendo di documentare il complesso processo di ricostruzione dell'evoluzione del sito archeologico.

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Fig. 2 - Ricostruzione piano altimetrica del paesaggio non antropico con sovrapposizione ideale delle future Mura aureliane; in basso il paesaggio di epoca romana tardo antica in seguito alla costruzione delle mura stesse.

 

 Conclusioni e prospettive future

L'esperienza maturata nel contesto della Metro C ha evidenziato come la ricostruzione virtuale non sia più solo uno strumento di visualizzazione e disseminazione, ma stia diventando un vero e proprio strumento conoscitivo nell'ambito dello studio archeologico. La creazione di "repliche digitali" dei siti, che integrano dati di scavo, rilievi 3D ad alta risoluzione e ricostruzioni virtuali, apre nuove possibilità per l'analisi scientifica e la simulazione di scenari storici.

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni, in particolare nel campo della computer grafica in tempo reale, sta portando a una convergenza tra diversi ambiti applicativi (GIS, BIM, industria cinematografica) che confluiscono verso la creazione di strumenti unici capaci di gestire dati eterogenei e offrire visualizzazioni multidimensionali.

I metodi sviluppati nell'ambito dell'archeologia preventiva per la Metro C di Roma sono pensati per essere replicabili in contesti simili. L'approccio interdisciplinare, l'integrazione di tecnologie digitali avanzate e la creazione di modelli virtuali interattivi sono stati sviluppati specificatamente per migliorare la comprensione, la tutela e la valorizzazione del paesaggio antico, offrendo al contempo strumenti open-source riusabili per la pianificazione urbana e lo studio del paesaggio antico.

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 Autore

Emanuel Demetrescu

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CNR-ISPC, Istituto di Scienze per il Patrimonio Culturale, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma-Montelibretti

Demetrescu, E. (2024). Metodi per la documentazione e la valorizzazione dei contesti di Archeologia Preventiva. GEOmedia, 28(4). Recuperato da www.mediageo.it/ojs/index.php/GEOmedia/article/view/2027

Pre-abstract del Primo Convegno Nazionale in "Archeologia Preventiva: Teorie, metodi ed esperienze", Soriano nel Cimino 18-19 Ottobre 2024.

Leggi GEOmedia 28 (4) 2024 a questo link

 

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Guarda tutti quanti gli interventi del convegno (Link alla Playlist)

L’iniziativa, nata all’interno del Master di II livello in “Archeologia Preventiva e Gestione del Rischio Archeologico”, è promossa dall’Università degli Studi della Tuscia, il Ministero della Cultura (DG Musei, DG ABAP), ICA (Istituto Centrale per l’Archeologia), Italferr (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) e Archeoimprese (associazione delle imprese archeologiche), SABAP Viterbo e Etruria Meridionale, in collaborazione con il Comune di Soriano nel Cimino, il Museo Civico Archeologico dell’Agro Cimino e l’Ente Sagra delle Castagne.

Scopri il Master di II livello in “Archeologia Preventiva e Gestione del Rischio Archeologico”

Contatti
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Coordinatore: Dott. Giancarlo Pastura
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Segreteria Master Archeologia Preventiva – Map
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